Lisbon Story - Cineclub Arsenale APS

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LISBON STORY

di Wim Wenders

Durata: 105'
Luogo, Anno: Germania, Portogallo, 1995
Cast: Rudiger Vogler, Patrick Bauchau, Vasco Sequeira, Canto e Castro, Viriato Jose da Silva


Sinossi

Phillip Winter riceve una cartolina da Lisbona: l'amico regista Friedrich Monroe lo invita come tecnico della sonorizzazione per il film che vi sta girando. Durante il lungo trasferimento per la vecchia Europa, l'automobile di Winter va in pezzi. in Portogallo, Phillip la rivende a un tale purché trasporti col suo furgone lui e le valige con le attrezzature, nello scalcinato appartamento del regista assente. In compenso quattro ragazzini lo tormentano e lo deliziano con le loro videocamere e un quinto, Zè, appare e scompare misteriosamente. Winter viene anche truffato, nel quartiere della mala dove si è recato in cerca di suoni, da un giovane che gli promette notizie sull'amico Friedrich. Nella stessa casa del cineasta prova il gruppo musicale dei "Madredeus", Teresa Salgueiro, colpisce con la sua grazia Phillip. Infine, seguendo il misterioso Zè, che lascia come traccia una videocamera nascosta in una busta di plastica, trova finalmente l'amico che vive come uno zingaro nella sua vetturetta abbandonata in un quartiere stravolto dall'avanzata della Lisbona moderna, che stride pesantemente con la suggestione delle immagini in bianco e nero girate da lui e che Phillip passa e ripassa in moviola. Il suo scopo, aiutato da vari ragazzini, è di filmare, senza alcun intervento culturale, immagini in libertà che solo i posteri potranno apprezzare. Phillip protesta, con un messaggio registrato dall'amico, che un simile procedimento è in realtà la negazione del cinema "puro" cui egli allude, e che gli occhi dell'uomo e soprattutto la sua partecipazione emotiva e affettiva rendono le immagini veramente vive. Phillip rinuncia a partire e i due si mettono a filmare la rumorosa e agitata vita di Lisbona con la vetusta cinepresa.


Critica

L'autore tedesco si tiene lontano dalle consuete forme di spettacolo cinematografico che utilizzano le capitali europee di grande prestigio al solo scopo di esibirle al pubblico; qui Lisbona viene offerta agli spettatori in una dimensione nuova: nello splendore di un significato remoto, a lungo ricercato, che riemerge da una storia in parte ancora in vita e capace di dare emozioni. E' una Lisbona altra, che non si lascia ammirare solo per le sue bellezze paesaggistiche ed architettoniche ma anche per ciò che racchiude nel suo spirito più antico, costituito da enigmi profondi, ricchi di fascino ed a volte sconfinanti nel mistero. La pellicola sembra voler richiamare i media ad una maggiore attenzione verso lo spirito antico delle capitali europee, come se in un certo senso questo fosse parte di noi e potesse in qualche modo contrastare l'invasione di una modernità non sempre rispettosa del passato. "Lisbon story" è un film talmente ricco di modi espressivi ingegnosi, inusuali, di efficace comunicazione, da far credere che Wenders, all'epoca, fosse alla ricerca di un cinema diverso. Il film si sofferma, con un intricato gioco di cineprese, sulla spiritualità più innocente e autentica dei quartieri antichi di Lisbona, indugiando su arcaiche vie in cui è ancora facile trovare artisti dediti alla musica, poeti, volti umili di artigiani disposti a conversare e personaggi illustri del vecchio cinema portoghese.
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