LO SCEICCO BIANCO - Cineclub Arsenale APS

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LO SCEICCO BIANCO

di Federico Fellini

Durata: 85'
Luogo, Anno: italia, 1952
Cast: Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leopoldo Trieste, Giulietta Masina
Copia restaurata da Cineteca di Bologna


Sinossi

Due sposini meridionali, Wanda ed Ivan, in viaggio di nozze, arrivano a Roma una mattina. Mentre Ivan si riposa in albergo, Wanda, appassionata lettrice di romanzi a fumetti, si reca alla redazione del suo giornaletto preferito. Poiché dà prova di uno straordinario entusiasmo per il protagonista del cine-romanzo "Lo sceicco bianco", l'invitano ad unirsi alla troupe, che va a Fregene a girarne alcuni episodi. Così Wanda conosce lo Sceicco, che le fa una corte spietata e le chiede di partecipare con lui ad una scena. Durante la pausa pranzo i due fanno una gita in barca che il vento fa durare più del previsto, mentre Wanda respinge vittoriosamente le effusioni dello Sceicco. Raggiungono tardi la spiaggia e Wanda si trova davanti alla realtà dei fatti, il suo Sceicco non è altri che un uomo normale...


Critica

Il racconto è ambientato a Roma durante un weekend di fine estate; Ivan e Wanda sono due sposini in viaggio di Nozze. Visibilmente spaesati e non abituati alla grande Metropoli non fanno in tempo a disfare i bagagli in albergo che subito cominciano i guai.

Wanda è una giovane sposa all’apparenza infelice, pressata dalla autorevolezza di Ivan.

Ha una smisurata passione per i Fotoromanzi e approfittando del marito dormiente lo lascia riposare in camera per andare a trovare l’eroe dei suoi sogni: Lo Sceicco Bianco. Il mondo dello spettacolo nella mente di una ragazza di vent’anni è un’oasi colorata e piena di sentimento, un luogo dove sognare e fantasticare. Per una donna di paese degli anni ’50 leggere un Fotoromanzo, ascoltare una Telenovela alla Radio o vedere un film al Cinema era spesso un modo per fuggire dalla vita di tutti i giorni dove il genere femminile era spesso e ingiustamente genuflesso ai duri e rigidi dettami del marito/padrone. Nessuna frase rispecchia così tanto la realtà quanto quella esclamata dalla protagonista, Brunella Bovo: “La vera vita è quella del sogno, ma a volte il sogno è un baratro fatale“.

Fellini ha centrato in pieno il concetto mostrando allo spettatore il superficiale dietro le quinte dello show business e degli interpreti che ne fanno parte. Una critica forte, specialmente per il periodo in cui è stata girata la pellicola in un’Italia appena uscita dalla Guerra che si stava pian piano Americanizzando.Giulietta Masina, moglie di Federico Fellini, interpreta la prostituta Cabiria in un piccolo ruolo ma anche questo importante per due motivi: il primo è dettato dalla scena in cui partecipa, che anticipa e ci mostra uno spruzzo del surrealismo Felliniano, mentre la seconda motivazione vede il personaggio in questione diventare protagonista vero e proprio nel film del 1957, Le notti di Cabiria. L’esordio di Federico Fellini è col botto, una commedia sublime dai contorni drammatici e grotteschi aiutata dall’innovativa idea di parlare ed esporre temi ancora poco raccontati sul grande schermo.

Luigi Tenzi, malatidicinema.it