Puan - Il Professore - Cineclub Arsenale APS

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PUAN - IL PROFESSORE

di Maria Alche, Benjamín Naishtat

Durata: 109'
Luogo, Anno: Argentina, 2023
Cast: Marcelo Subiotto, Leonardo Sbaraglia, Julieta Zylberberg, Camila Peralta Juan Luppi, Luis Ziembrowski, Lali Espósito, Andrea Frigerio, Cristina Banegas, Damián Dreizik, Gaspar Offenhenden


Sinossi

Puan - Il Professore, il film diretto da María Alché e Benjamín Naishtat, vede protagonista della storia Marcelo Pena (Marcelo Subiotto), cinquantenne docente di filosofia alla storica Università di Buenos Aires, Puan.  Ha dedicato tutta la sua vita all’insegnamento e ai suoi ideali. Quando il suo mentore, il professor Caselli (Ricardo Truppel), muore improvvisamente, Marcelo è convinto che sarà lui a prendere il suo posto. Ma i suoi piani vengono sconvolti dall'arrivo di Rafael Sujarchuk (Leonardo Sbaraglia), un collega brillante e carismatico, reduce da esperienze accademiche in Europa, che ambisce alla stessa cattedra. Inizia così una battaglia accesa tra i due. Marcelo, goffo e determinato, cerca di dimostrare di essere il candidato ideale, mentre Rafael, con il suo approccio seducente e raffinato, mette in discussione le convinzioni di Marcelo. La loro competizione si trasforma ben presto in una vera e propria guerra che minaccia la carriera di Marcelo mettendo in dubbio il suo intero percorso professionale. Un conflitto che, sullo sfondo di un Paese in tumulto, riflette il caos interiore e sociale che entrambi i protagonisti si trovano ad affrontare.


Critica

È Puan - Il professore che racconta le peripezie emotive di un appassionato professore di filosofia in modo molto diverso dai film tendenti a raffigurare gli insegnanti come eroi. Marcelo fuori dall'università è un antieroe, un uomo pieno di insicurezze e dubbi, risulta assai impacciato nel risolvere problemi pratici o barcamenarsi in quelli diplomatici. Soltanto a Puan, insieme ai suoi studenti, si trasforma, perché la passione della filosofia caratterizza tutta la sua vita e lo trascende. Si accende quando parla di Rousseau, Hobbes, Platone, ma la passione non basta, nel cinico presente fatto di autopromozione e autoreferenzialità, simboleggiate entrambe dal personaggio del collega arrivista Rafael Sujarchuk, un narciso fatto professore che mira a ottenere la sua stessa cattedra. Il regista sa come mettere in scena le altalene di potere dello spietato mondo accademico, dove non contano solo la preparazione o i titoli per "arrivare". Marcelo lo imparerà a sue spese, in quello che non vuole essere un film di denuncia, bensì una commedia con spunti di ilarità su chi si sente irrimediabilmente fuori posto in un mondo cinico che ci vorrebbe sempre tutti perfetti, brillanti e impeccabili. Marcelo non lo è, è un uomo pieno di difetti, con qualche abilità bizzarra come filosofare mentre fa la verticale o il talento nel mimo, eppure è un bravissimo professore. Uno che ci crede fino in fondo, che porta la filosofia anche sui banchi dei "barrios", che non predica soltanto, ma mette in pratica quotidianamente i valori in cui crede. Dimostrando che la filosofia non è solo, letteralmente, "amore per il sapere", ma azione e passione. Risulterà evidente soprattutto verso il finale, quando un clamoroso colpo di scena indurrà Marcelo a prendere finalmente una posizione chiara, netta e incontrovertibile, trasformando il pensiero in azione, in una lotta collettiva nel nome del diritto allo studio e al lavoro.

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