The imitation game - Cineclub Arsenale APS

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THE IMITATION GAME

di Morten Tyldum

Durata: 113'
Luogo, Anno: USA, 2014
Cast: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Rory Kinnear, Allen Leech, Matthew Beard


Sinossi

The Imitation Game” racconta la vita del matematico inglese Alan Turing, genio indiscusso del XX secolo, considerato uno dei padri dell’informatica e dei moderni computer, fino alla sua precoce e tragica scomparsa. Durante i giorni più oscuri della seconda guerra mondiale, Alan Turing presta il suo aiuto nel decifrare il codice segreto nazista Enigma. In una disperata lotta contro il tempo, opera con la sua squadra di collaboratori a Bletchey Park, il centro top secret di criptoanalisi del Regno Unito, e il suo contributo sarà essenziale per accelerare la fine del conflitto e salvare migliaia di vite.


Critica

The Imitation Game non è soltanto un film bello e ben confezionato ma è anche un biopic per una volta davvero necessario. Le vite degli scienziati, in genere, sono poco cinematografiche. Il film iesce a concentrare la nostra attenzione sulla macchina progettata da Turing, la rende importante quanto i protagonisti della storia, ci fa “sentire” il rapporto uomo-macchina in modo quasi fisico. E fa di più: i numeri perdono la loro astrazione logica e matematica per acquistare concretezza, sono i numeri che salvano le vite e le condannano, è il calcolo a dettare il numero di casualità "accettabili", a sacrificare arbitrariamente tanti singoli individui per la salvezza di molti di più. Il dramma della scelta morale, che gli scienziati spesso non sono costretti a porsi, si impone agli studiosi della macchina Enigma con tutta la sua lacerante violenza.

A tratti buffo per la sua incapacità da studioso di confrontarsi con le convenzioni sociali, a volte esasperante, altre candido e trasparente, dotato di un’energia febbrile, l’Alan Turing ritratto da Benedict Cumberbatch è continuamente in scena e lascia senza parole per le sue mille sfumature. Commuove e sconvolge l’aderenza totale ad un ruolo che lo consacra – se ancora ce n’era bisogno – come uno degli attori più duttili ed espressivi dei nostri anni.

Keira Knightley è perfettamente a suo agio nel ruolo dell’amica e collega di Turing, una donna moderna, consapevole e geniale, relegata in secondo piano da una società fortemente sessista. Ottimo anche il resto del cast, da Mark Strong a Charles Dance e Matthew Goode.

Certo non basterà un film per chiedere perdono alle centinaia di migliaia di vittime di omofobia della storia (solo il numero di quelle inglesi, prima dei titoli di coda, desta impressione), ma il fatto che sia un film per il grande pubblico a parlarne, di questi tempi è importante è meritevole. Perché Alan Turing era un genio, ma era soprattutto un essere umano, e ogni uomo ha diritto a non essere trattato come una macchina.

Daniela Catelli, Comingsoon.it