Titane - Cineclub Arsenale APS

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TITANE

di Julia Ducournau

Durata: 108'
Luogo, Anno: Francia, Belgio, 2021
Cast: Vincent Lindon, Agathe Rousselle, Garance Marillier


Sinossi

Alexia ha una placca di titanio conficcata nel cranio a causa di un incidente passato. Ballerina in un 'salone di automobili', le sue performance erotiche la rendono preda facile degli uomini, che l'approcciano senza mezze misure. Ma Alexia uccide con un fermaglio chi si avvicina troppo e colleziona omicidi che la costringono a fuggire e ad assumere l'identità di un ragazzo, Adrien, il figlio scomparso dieci anni prima di un comandante dei pompieri.


Critica

Cinque anni dopo Raw, debutto 'incisivo' e oggetto insolito che giocava beatamente con le attese del genere horror, Titane le riduce in cenere, superando ogni limite e cortocircuitando codici e stereotipi. Titanio è il nome del metallo che serve per fare le protesi ma è anche la resistenza che la protagonista oppone al mondo. Perché Alexia non ama gli umani e li uccide meccanicamente come un Terminator. Bionda e implacabile, si avvicina e si struscia (fino all'orgasmo) soltanto contro le carrozzerie fredde delle vetture. Julia Ducournau, autrice che conferma il suo stordente talento visivo e la singolarità del suo universo, al confine con la serie B, accompagna la sua eroina con un uomo che ha il corpo di Rambo e si fa di dolore e steroidi. Due 'mostri' del cinema (anni Ottanta) si incontrano e generano una nuova umanità, un nuovo film di carne e metallo che evoca le sperimentazioni organiche del primo Cronenberg e, dall'altra parte dello spettro cinefilo, il gesto per il gesto di Leos Carax, soltanto più triviale. 'Alla guida' c'è addirittura Bertrand Bonello, il regista francese interpreta nel film il padre atono di Alex che provoca involontariamente il suo incidente. La sua presenza silente incide su la seduzione ipnotizzante del suo cinema, restituendo la lucentezza vana ma erotica degli oggetti, la concretezza dei suoni, la bellezza dei corpi in movimento. Eppure Titane non assomiglia a nessun altro, meglio, assomiglia ad altri ma combinati in una maniera mai vista. Masticando gore e furore, Julia Ducournau assume la referenza dei suoi antenati ma poi scava, impasta, scolpisce, innova e si inventa. Inventa una dialettica orrorifica barocca e delirante, che travolge tutto, convenzioni, buon gusto, verosimiglianza per dispiegarsi furiosamente a immagine della sua eroina. Una fanciulla che ha incassato fino alla carne la sua misera infanzia e nell'età adulta eccede, eccede per meglio esistere, non importa a quale prezzo.

Marzia Gandolfi, mymovies.it