Tra due mondi - Cineclub Arsenale APS

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TRA DUE MONDI

di Emmanuel Carrère

Durata: 106'
Luogo, Anno: Francia, 2022
Cast: Juliette Binoche, Hélène Lambert, Louise Pociecka


Sinossi

Marianne Winckler è una nota scrittrice che decide di iniziare a lavorare a un romanzo, che tratti il lavoro precario nella società francese. Per documentarsi sull'argomento, la donna decide di vivere lei stessa questa realtà e inizia a lavorare come "infiltrata" per alcuni mesi, come addetta alle pulizie sui traghetti che solcano la Manica. Quello che scopre va oltre il problema della precarietà, infatti le donne sono costrette a lavorare per pochi spicci in condizioni misere e ritmi massacranti, che restano invisibili agli occhi della società. Nonostante il lavoro sia umiliante, tra le sue compagne c'è una grande solidarietà, che le unisce in questa situazione delicata; in particolare Marianne fa la conoscenza di Christèle (Hélène Lambert), una madre single che non si arrende mai. L'identità della reporter, però, presto verrà scoperta e quali saranno le conseguenze?


Critica

Andare in trincea, arruolarsi per conoscere in prima persona, davvero, cosa voglia dire combattere ogni giorno, ma anche la profondità inusitata del cameratismo, della comunanza umana che solo in battaglia si raggiunge. Niente fucili o scontri a fuoco, però, sono al centro di Ouistreham, terzo film dello scrittore Emmanuel Carrère, anche se la divisa la protagonista, Juliette Binoche, la indossa eccome: è un camice da lavoro a taglia unica. Lascia la Parigi dei circoli degli scrittori e intellettuali per le coste della Normandia operaia, dove si unisce a colleghe e colleghi con storie di varia precarietà, lavorando come donna delle pulizie sui traghetti per l’Inghilterra, che partono proprio dalla cittadina di Ouistreham. Un universo lavorativo basato su contratti brevi e non garantiti, in crisi dopo il crollo degli attraversamenti della Manica via mare. Una storia nata per la passione di due donne, capaci di rinnovare la tradizione ancora viva in Francia dell’intellettuale “impegnato”. La prima è Florence Aubenas, giornalista e scrittrice, che una decina d’anni fa scrisse un libro, Le Quai de Ouistreham, da cui il film è liberamente tratto. La seconda è Juliette Binoche stessa, che da anni porta avanti con tenacia il progetto di raccontare al cinema questa storia di donne ai margini. È infatti produttrice, oltre che protagonista. Non stupisce che le due abbiano scelto proprio Carrère. Non certo per le frequentazioni cinematografiche dello scrittore, non poi così assidue, quanto per la sua sensibilità nell’affrontare anche questi racconti fra inchiesta giornalistica e sintesi letteraria, come dimostrato con A Calais, in cui, appena a pochi chilometri di distanza, affrontava un altro precariato, addirittura esistenziale, quello dell’immigrazione e dei campi di reclusione di chi non è riuscito ad attraversare il mare in direzione Gran Bretagna.

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