Un bel mattino - Cineclub Arsenale APS

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UN BEL MATTINO

di Mia Hansen-Løve

Durata: 112'
Luogo, Anno: Francia, 2023
Cast: Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud, Nicole Garcia, Camille Leban Martins


Sinossi

Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, dove è stato accolto con entusiasmo dalla critica internazionale, UN BEL MATTINO è il nuovo film di Mia Hansen-Løve, che torna finalmente a girare nella sua Parigi con la complicità di una straordinaria Léa Seydoux, in uno dei ruoli più intensi e luminosi della sua carriera. Il film ha per protagonista Sandra, una madre single che lavora come interprete e si trova ad affrontare un momento di grande incertezza nella sua vita: suo padre è malato e sempre meno autosufficiente, mentre l’incontro casuale con un vecchio amico, Clément, si trasforma presto in una relazione appassionata. Clément però è sposato e Sandra non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe… Partendo dai più semplici gesti quotidiani, Hansen-Løve esplora l’animo femminile con una sensibilità rara e firma un ritratto di donna che colpisce al cuore.


Critica

Una bella donna parigina; suo padre professore malato; il suo amante sposato; scaffali brulicanti di libri: sulla carta, sembra una check list per fin troppi film francesi. Ma nel quieto e miracoloso Un bel mattino Mia Hansen-Løve e la sua protagonista Léa Seydoux fanno rivivere come nuovi anche quelli che sembravano dei vecchi luoghi comuni. Si tratta di una collaborazione straordinariamente riuscita, grazie alla quale regista e star consolidano ancora una volta il loro posto tra le più grandi nei rispettivi campi. Il film affronta temi che Hansen-Løve ha già esplorato nel corso della sua carriera: l’amore e il sesso, la mortalità, le relazioni tra genitori e figli, il significato dell'indipendenza, il potere della passione intellettuale, la trasmissione della cultura da una generazione all’altra. Ma questo bagaglio così ricco non impedisce a Hansen-Løve di girare un film caldo e vitale, con un ritmo sostenuto e ravvivato da tocchi di un umorismo agrodolce. Gran parte di ciò che accade nel film è molto drammatico, ma a differenza di molti altri registi d'essai Hansen-Løve non è interessata a punire né i suoi personaggi né il pubblico, e come sempre evita rigorosamente ogni effetto melodrammatico e ogni miserabilismo. Nonostante la sofferenza raccontata sullo schermo, l'atmosfera prevalente è di malinconica serenità, sostenuta da una fede dolcemente insistente nel fatto che, sì: la vita continua.

Jon Frosch, The Hollywood Reporter