VIVERE, CHE RISCHIO - Cineclub Arsenale APS

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VIVERE, CHE RISCHIO

di Michele Mellara, Alessandro Rossi

Durata: 85'
Luogo, Anno: Italia, 2019
Cast: Cesare Maltoni, Fiorella Belpoggi, Morando Soffritti, Donata Carretti, Pasquale Chieco


Sinossi

Vivere, che rischio, film scritto e diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi, è un documentario su una delle menti più brillanti del Novecento. Scienziato, ma prima di tutto precursore in un settore purtroppo attuale, come la cancerogenesi ambientale e industriale, la prevenzione oncologica e la chemio prevenzione. Fondatore di questo ambito oncologico, Maltoni ha studiato le sostanze chimiche e inquinanti che mettono a rischio la salute dell'uomo.

Il documentario non mostra solo l'aspetto professionale dello scienziato, ma racconta anche la sfera privata, quella di un uomo molto difficile di carattere e per questo motivo spesso emarginato e lasciato solo. Dimenticato dopo la morte, avvenuta nel 2001, il film mira a ricordare tramite immagini inedite e testimonianze di chi ha conosciuto questa figura così essenziale del nostro secolo, che ha rivoluzionato la ricerca con la sua metodologia.


Critica

Il punto di forza del documentario di Mellara e Rossi è sapere alternare i momenti pubblici del grande medico con un privato molto movimentato che rivela una sensibilità fuori dal comune; il montaggio è rapido e per attirare l’attenzione dello spettatore si fa ricorso ad animazioni e grafici. La sensazione è che non vedremmo un professionista così scrupoloso, scientificamente rigoroso e dal grande profilo etico se non avessimo anche un amante appassionato e vorace, che spesso varca i limiti del consentito sfidando le regole del suo tempo. Al di là delle corrispondenze e gli incontri clandestini con il moroso di turno, è rivelatorio il modo in cui Maltoni visse l’assassinio di Pasolini nel novembre del 1975: una serie di giornali disposti sul grande tavolo, una sigaretta (lui non fumava) e un lunghissimo eloquente silenzio. In Italia una figura come quella di Maltoni viene fraintesa, isolata e infine osteggiata. Mentre in America gli studi dell’oncologo bolognese hanno una vasta cassa di risonanza (viene dimostrato un nesso causale tra la presenza di certi inquinanti ambientali e la insorgenza di neoplasie), in Italia il mondo accademico e imprenditoriale sembra prenderne le distanze. Con il passare del tempo il crescente contrasto con le grandi compagnie petrolifere causa a Maltoni una serie di difficoltà lavorative mentre i suoi esperimenti sono oggetto di continue critiche e verifiche. Lo scienziato e l’uomo convivono a volte con difficoltà: qualche scoppio d’ira, una testardaggine a volte esagerata, una vita sentimentale che non riesce a colmare un enorme vuoto affettivo. Risulta evidente in Maltoni la grande voglia di amare e di essere amato, riconosciuto, compreso.

Fabio Fulfaro, sentieriselvaggi.it